Una nuova frontiera per l'azionario

La trasformazione del Medio Oriente

21 maggio 2024
5 min read

Finora gli investitori nell'azionario emergente non hanno prestato grande attenzione al Medio Oriente. È tempo di dare un'occhiata più da vicino.

In passato molti investitori azionari globali hanno mantenuto posizioni limitate nei paesi del Medio Oriente, che figuravano a malapena negli indici dei mercati emergenti. Tuttavia, con l'accelerazione della trasformazione in atto nella regione, l'attenzione viene catalizzata da nuove opportunità di investimento.

Da quando è terminata la pandemia di Covid, l'aumento dei prezzi del petrolio ha fatto confluire in Medio Oriente enormi somme di denaro. Da un minimo inferiore a 20 dollari al barile nel 2020 a un massimo di oltre 120 dollari al barile nel 2022, le entrate petrolifere sono cresciute a dismisura. Tuttavia, alla luce di quanto accaduto, ci si domanda anche per quanto tempo ancora la regione potrà continuare a fare affidamento sui combustibili fossili.

In realtà, il Medio Oriente si sta già adoperando per emanciparsi dalla sua dipendenza dagli idrocarburi. Sotto la guida dell'Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti (EAU), questa trasformazione si articola in una serie di iniziative strategiche e riforme che offrono opportunità potenzialmente significative agli investitori azionari.

L'Arabia Saudita è intenta a diversificare la sua economia

Le entrate non petrolifere dell'Arabia Saudita, date dal gettito fiscale in percentuale delle entrate pubbliche complessive, sono cresciute dal 12,2% nel 2014 al 37% nel 2023 (cfr. Grafico). A questo si è aggiunto l'aumento delle esportazioni non petrolifere e il contributo di settori diversi dal petrolio al prodotto interno lordo. 

L'Arabia Saudita sta riducendo la propria dipendenza dalle entrate petrolifere
Miliardi di SAR
Bars showing Saudi Arabia’s non-oil revenues increasing steadily since 2010

Le performance passate e l'analisi storica non sono garanzia di risultati futuri.
Al 31 dicembre 2023
Fonte: Ministero delle Finanze dell'Arabia Saudita

Nell'ultimo decennio, inoltre, l'Arabia Saudita è diventata un colosso degli investimenti, con 1.200 miliardi di dollari stanziati dal governo per progetti futuri, segno evidente che le autorità del paese hanno intenzione di ridisegnare l'economia in vista di un'era post-petrolifera.

Nel 2022 l'Arabia Saudita ha registrato l'espansione economica più rapida di tutte le economie del G20, con un tasso di crescita anno su anno dell'8,7%. Questo dato comprende un'espansione del 4,8% dei settori non legati al petrolio, in primis commercio all'ingrosso e al dettaglio, turismo, tecnologia ed edilizia (cfr. Grafico).

Arabia Saudita: indicatori economici
2021–2024
Table showing real Saudi GDP growth and non-oil real GDP growth declining from 2021 levels to estimated 2024 levels.

Le performance passate e l'analisi storica non sono garanzia di risultati futuri.
Al 31 dicembre 2023
Fonte: stime e proiezioni delle autorità nazionali e degli esperti dell'FMI

Nell'ambito del programma Saudi Vision 2030, un piano globale per diversificare l'economia e promuovere la crescita del settore privato, il paese si sta dando un nuovo assetto con iniziative come The Line e il Read Sea Project. The Line è una megalopoli con sviluppo lineare che, nella sua concezione originale, si estenderebbe per 450 km lungo la costa nord-occidentale dell'Arabia Saudita. Il Red Sea Project è un investimento in un portafoglio di 50 resort che punta sul turismo trainato dalla tecnologia.

L'apertura dei settori dell'intrattenimento e della cultura ha già alimentato la spesa per i viaggi e il turismo. Nel 2022 l'Arabia Saudita è stata visitata da 77,8 milioni di turisti nazionali, in aumento dai 46,4 milioni del 2015.

Gli investimenti nel settore delle infrastrutture e del turismo vengono effettuati anche in vista della transizione energetica. Questi mega progetti mirano a utilizzare il 100% di energia rinnovabile generata da parchi fotovoltaici, sfruttando il più grande impianto di accumulo in batterie al mondo.

Costruzione di un ecosistema basato sul turismo e sugli investimenti

Il governo saudita non si limita a finanziare questi progetti, bensì è strategicamente impegnato a costruire un ecosistema che richiami sia i turisti che gli investitori.

Ad esempio, le autorità hanno preso misure per snellire le procedure amministrative e ridurre la burocrazia, semplificando le modalità di registrazione delle imprese, agevolando l'accesso a permessi e licenze e migliorando la trasparenza generale. Inoltre, le nuove leggi sugli investimenti esteri consentono a soggetti di altri paesi di acquisire la piena proprietà di aziende private (con un limite del 49% per le società quotate in borsa) e incentivano gli investitori con sgravi fiscali e permessi di soggiorno. Queste riforme mirano a creare un contesto più propizio agli investimenti esteri, in modo da diversificare l'economia saudita e favorire una crescita sostenibile a lungo termine.

Gli investitori azionari cominciano a capire l'antifona, anche se molti sono ancora sottoesposti all'Arabia Saudita, che è stata inserita nell'MSCI Emerging Markets Index (MSCI EM) solo nel 2019. Con l'attrattiva della Cina in calo e la Russia esclusa dall'indice a causa delle sanzioni, l'Arabia Saudita potrebbe essere il prossimo mercato su cui puntare. Nel 2023 l'MSCI Saudi Arabia Index ha guadagnato il 10,7% mentre l'MSCI China ha ceduto l'11,2%, entrambi in dollari USA. Nel frattempo, la ponderazione dell'Arabia Saudita nell'MSCI EM è salita dall'1,4% del maggio 2019 a oltre il 4% oggi. Questa crescita è sottolineata dalla maggiore ponderazione (oltre il 7%) assunta dal Medio Oriente nell'MSCI EM.

Sforzi simili sono in atto negli EAU

Come l'Arabia Saudita, anche gli EAU hanno intrapreso iniziative per diversificare la propria economia. Situati al crocevia tra Europa, Asia e Africa, gli EAU sono un importante polo commerciale. Grazie alla loro posizione strategica, che facilita l'accesso ai mercati mondiali, costituiscono una destinazione invitante per le multinazionali che desiderano stabilire una presenza nella regione.

Gli EAU hanno effettuato grossi investimenti nelle infrastrutture e nella tecnologia. Progetti come l'Expo 2020 di Dubai, lo sviluppo di Yas Island ad Abu Dhabi e l'Aviation District di Dubai South evidenziano l'impegno del paese a potenziare le proprie infrastrutture per sostenere la crescita economica e attirare investimenti dall'estero.

Altre iniziative dimostrano l'impegno degli EAU a promuovere l'innovazione e ad incentivare gli investimenti legati alla tecnologia. Tra queste figurano il progetto Smart City di Dubai, l'ecosistema di start-up Hub71 di Abu Dhabi e la creazione di istituti di ricerca e parchi tecnologici.

Per richiamare gli investitori esteri, le autorità nazionali stanno riformando il sistema dei visti d'ingresso e i programmi di residenza. L'iniziativa "golden visa" rilascia permessi di soggiorno decennali ai lavoratori più richiesti dall'economia locale, per incoraggiarli a stringere legami più profondi con la regione.

Anche il turismo e l'immigrazione sono in crescita. Due indicatori significativi di questo cambiamento sono l'aumento delle iscrizioni alle scuole private di Dubai (cfr. Grafico), che riflette l'espansione della comunità di residenti stranieri, e l'incremento dei flussi turistici. Le visite di turisti a Dubai sono cresciute a un tasso annuo composto del 5% tra il 2014 e il 2019 e si prevede che alla fine del 2023 avranno superato del 3% i livelli dell'era pandemica. 

Le iscrizioni alle scuole private di Dubai riflettono le iniziative prese dagli EAU per l'apertura dell'economia
Numero di alunni (migliaia)
Bars showing Dubai private-school enrollments rising from 212,000 in 2012 to 365,000 in 2023.

Le performance passate e l'analisi storica non sono garanzia di risultati futuri.
Al 31 dicembre 2023
Fonte: Emirates NBD

Lente ESG puntata sui diritti umani

Tutti gli investimenti, naturalmente, comportano rischi e il Medio Oriente non fa eccezione. I paesi mediorientali risentono di notevoli tensioni geopolitiche e sono in ritardo rispetto ad altre regioni sulle questioni ambientali, sociali e di governance (ESG), in particolare per quanto concerne i diritti umani. Riteniamo che le considerazioni ESG debbano essere prioritarie quando si investe nella regione, poiché questi aspetti potrebbero avere effetti rilevanti sulle operazioni e sul potenziale di rendimento delle aziende.

Per fortuna, sul fronte ESG si registra qualche progresso. La disoccupazione femminile in Arabia Saudita è scesa dal 33,7% del 2016 al 15,7% nel 2023, mentre la partecipazione delle donne alla forza lavoro è balzata dal 17,7% al 35,3%, superando l'obiettivo del 30% fissato nell'ambito di Vision 2030. Il governo saudita ha anche riformato le leggi in materia di autorità tutoria ed eredità.

Il Medio Oriente è ancora poco studiato da molti gestori degli investimenti, e la maggior parte degli investitori azionari continua a sottopesare la regione. A nostro avviso, questa è un'occasione mancata. Riteniamo che il Medio Oriente offra un ottimo potenziale di investimento grazie alla vasta trasformazione economica e culturale che sta vivendo.

Le valutazioni di mercato nel loro insieme sono forse onerose, ma si possono trovare opportunità in aziende scambiate a prezzi che ci sembrano relativamente interessanti. In definitiva, crediamo che la gestione attiva possa aiutare a scoprire imprese di qualità con prospettive promettenti in una regione sempre più diversificata.  

Le opinioni espresse nel presente documento non costituiscono una ricerca, una consulenza di investimento o una raccomandazione di acquisto o di vendita e non esprimono necessariamente le opinioni di tutti i team di gestione di portafoglio di AB. Le opinioni sono soggette a modifiche nel tempo.